Descrizione
Prime notizie di un pagus di nome Balianum o Boedinus si hanno in tarda epoca romana, essendo la valle Subequana abitata dalla popolazione italica dei Peligni.
Nel 1073 il Castello di Gallianum ed altri territori della valle vengono ceduti dal Conte dei Marsi e di Valva Teodino al Monastero di Farfa, insieme con le Chiese di San Martino e di San Benedetto; questa notizia, conservata nel Chronicon Farfense e tramandata dagli storici del XVIII secolo[4], anticipa la fondazione del borgo, legandola alla Contea Marsicana, che all'epoca inglobava anche quella di Valva, e non più all'arrivo dei Normanni in Abruzzo (come finora ipotizzato dagli storici); va da sé che è anticipata anche la fondazione della chiesa di S. Martino, e si pone il problema dell'intitolazione originaria del monastero di S. Matteo, che presumibilmente doveva essere nato nei secoli precedenti come monastero di S. Benedetto, in linea con le fondazioni monastiche benedettine dell'area.
Nel 1090 i Conti Valvensi che risiedevano (non sappiamo se tutti o in parte) nel Castello di Galliano confermarono al Monastero di Farfa la Chiesa di S. Giovanni, a cui afferiva anche il cimitero del Castello e di tutto il territorio circostante[5].
Nel XIII secolo venne edificata la chiesa conventuale di Santa Chiara. Edificata da maestranze locali e della vicina Sulmona, la chiesa di San Martino è una valida testimonianza di arte gotica abruzzese del Duecento. Nel secolo successivo venne ampliato il castello, mentre nel 1424 Gagliano subì l'assedio delle milizie di Braccio da Montone, perché fedele alleata dell'Aquila e della causa angioina.
Nei secoli successivi il castello venne trasformata trasformato in residenza gentilizia dai Barberini, anche per via dei terremoti del 1706 e del 1915.